I would not cry anymore

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  1. Eyleen Pendragon
     
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    I would not cry anymore.
    I would be happy forever.
    But it's not possible for me.
    I am a lonely girl and thereford will not be happy.


    2dgl1r9



    Ruolate:
    1) Una Burrobirra in solitaria (in corso)

     
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  2. Eyleen Pendragon
     
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    Avevo sofferto molto nella mia vita e lacrime amare ancora incorniciavano il mio viso ogni qual volta mi ritrovavo sola con i miei pensieri, e questo accadeva molto più spesso di quello che volessi perchè non mi fidavo più delle persone e mi ero estraniata dal mondo esterno per non dover soffrire ancora, anche se in realtà non mi rendevo conto che se non provavo a reagire avrei continuato a soffrire per sempre, piangendo da sola nella mia camera o nel letto a baldacchino che mi era riservato ad Hogwarts.
    Avevo sempre sperato fin da bambina che quel luogo avrebbe significato una svolta nella mia vita ed ero anche convinta che ben presto avrei trovato delle persone con cui fare amicizia e stringere dei legami duraturi che sarebbero proseguiti anche dopo Hogwarts, ma mi sbagliavo perchè per colpa del mio assurdo carattere che per pura ingenuità si fidava di chiunque mi mostrasse un pò di gentilezza, avevo finito con l'intraprendere delle amicizie sbagliate e quando me n'ero accorta era troppo tardi per porvi rimedio e troppo ferita da quello che era accaduto avevo preferito non ritentare e allontanare chiunque volesse starmi accanto, donna o uomo che fosse. Avevo semplicemente paura. Una paura folle di soffrire ancora volendo bene alle persone sbagliate, e questa ferita ancora oggi fa male dolorosamente al cuore e avrei dato qualunque cosa per dimenticare. Una persona fragile come me non era adatta a ricordare cose tanto dolorose, ed una canzone di Ryan Star, uno dei miei cantanti preferiti, diceva "Losing your memory" e quel ritornello mi era rimasto in mente come una fissazione perchè era il mio desiderio più profondo. Dimenticare. Sarebbe stato bello poterlo fare per ricominciare una vita che non avevo il coraggio e la forza di ottenere. Che stupida che ero, e lo sapevo benissimo, ma qualcosa mi bloccava in fondo allo stomaco e quando pensavo di avvicinarmi ad una persona, magari anche solo per chiedergli una piuma a lezione, non riuscivo a muovere neanche le labbra, paralizzata com'ero dalla paura. Che stupida! Eppure io desideravo con tutte le mie forze quella vita, ed ogni qual volta passava accanto a me un gruppetto di ragazze in corridoio che ridevano e scherzavano tra loro, le invidiavo profondamente e mi chiedevo cosa avessi provato se al loro posto ci fossi stata anche io, ed era questo il mio pensiero ricorrente. Ma nonostante tutto non commettevo mai il primo passo e rimanevo nella solita situazione di stallo in cui piangevo nella mia solitudine. Purtroppo non riuscivo a ricordare un momento realmente felice della mia vita, forse anche perchè la mia situazione familiare non era delle migliori. Mio padre non aveva mai accettato le origini magiche di mia madre e con il tempo aveva perso anche me dovendo frequentare Hogwarts per imparare a dominare i miei poteri e ad usarli a fin di bene, e tutto era andato ben presto a rotoli perchè ognuno di noi non faceva altro che starsene per conto suo nella nostra grande casa in città, diventando sempre più soli.Mi sentivo terribilmente in colpa quando pensavo questo dei miei genitori perchè anche se non andavamo quasi mai d'accordo io gli volevo realmente bene e mi dispiaceva di quella situazione così assurda in cui eravamo come degli estranei nella stessa casa. Dormivamo, mangiavamo, guardavamo la tv, ma era come se non ci fossimo realmente, come se fossimo tutti dei fantasmi e non avevo più visto mio padre e mia madre parlare di qualcosa che non fosse la bolletta del gas o della luce da pagare o ciò che dovevamo comprare al supermercato, come normalmente succedeva nelle altre famiglie. Ma mi ero rassegnata da un pezzo a non avere una famiglia normale, come io che di normalità avevo ben poco. Osservavo i Babbani dalla finestra della mia villetta felici e spensierati che giocavano in strada o semplicemente passeggiavano e trovavo che la loro vita, anche se priva di magia, era bella quasi quanto la nostra e forse anche più difficoltosa perchè noi con un colpo di bacchetta potevamo risolvere molte cose, mentre loro dovevano usare l'intelletto e la loro ragione per adoperarsi nel risolvere un problema.

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    Loro avevano qualcosa che li facevano diventare speciali ai miei occhi perchè nostante le mille difficoltà che incontravano nella vita non si arrendevano mai, e come potevo non provare ammirazione per un comportamento del genere? Avrei voluto anche io avere la loro forza e la loro determinazione perchè il non arrendersi non era una capacità che avevano in molti, ma si doveva guadagnare con il tempo con la perseveranza, perchè si sa che chi non si arrende poi alla fine riesce ad ottenere ciò che desidera, ed anche in questo ero una profonda sciocca perchè le sapevo queste cose ma non le mettevo in pratica. Una magnifica canzone cantata dagli Skillet diceva appunto "Never Surrender" era un inno a tutto ciò che desideravo per me perchè non volevo arrendermi, volevo stare meglio con me stessa e con gli altri e accennava anche al fatto di essere ciò che in realtà non vorresti essere. Quando si dice che le canzoni ti calzano a pennello! Chissà, forse un giorno sarei riuscita ad abbattere quel muro che mi divideva dalle altre persone. Forse. Ma nonostante tutto non avevo ancora perso la speranza di un futuro migliore, e non era già questo un buon inizio?
     
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1 replies since 17/2/2012, 20:34   97 views
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